mercoledì 10 luglio 2013

Il Fotovoltaico cinese? Si trasferirà in Grecia


Un paese in agonia, soffocato dalle politiche di austerity della troika europea e un gigante asiatico ingabbiato dalle politiche protezioniste della stessa Europa.

Sommate i due addendi e otterrete un risultato nitido e piuttosto facile da prevedere.

L'imposizioni di misure antidumping sui moduli fotovoltaici di produzione cinese sta spingendo da settimane i principali produttori asiatici a trovare un sito produttivo alternativo e pare che il paese che meglio risponda alle loro esigenze sia la terra di Platone e Aristotele.

Secondo il portale greco EnergyPress, si tratterebbe di un vero e propriotrasferimento produttivo: i greci potrebbero affittare ai cinesi i propri impianti, i locali industriali e perfino le tecnologie presenti nel paese mediterraneo. In particolare, sarebbe lì operazione di montaggio dei pezzi per i moduli fotovoltaici a essere trasferita in Grecia.
Le linee di montaggio, infatti... continua la lettura...

giovedì 4 luglio 2013

Le energie rinnovabli stanno superando il gas


Crescita esponenziale di energia “green” nei prossimi anni.



L'Agenzia Energetica Internazionale (IEA) ha pubblicato un interessante studio che evidenzia come, nel 2016 l'energia prodotta da fonti rinnovabili supererà quella derivante dalla combustione del gas e sarà più del doppio di quella nucleare, il tutto nonostante la crsi economica.

Tale previsione si basa innanzitutto sull'impressionante crescita delle rinnovabili durante il 2012 (+8%) e sui forti investimenti in tale settore nei paesi emergenti. Proprio in questi mercati si giocherà la grande partita dell'energia green: due terzi dell'aumento globale di energie rinnovabili infatti, da qui al 2018 si stima verranno da qui. Una bella lezione ai paesi cosiddetti "sviluppati" che invece tergiversano ancora, oscillando tra posizioni ambientaliste i giorni pari e conservatrici quelli dispari, e l'Italia è l'esempio più eclatante in questo senso.

Entro il 2018 un quarto del mix di potenza giungerà da fonti rinnovabili.

Dunque, entro il 2018 l'energia prodotta globalmente sarà pulita per un quarto. Fotovoltaico, eolico, bioenergia, e geotermia ....  continua la lettura

martedì 2 luglio 2013

Dalla guerra commerciale alle trattative, continua la disputa sul fotovoltaico tra Cina e UE

La proposta dell'UE per un prezzo minimo di € 0,65 per watt dei moduli fotovoltaici è stata respinta dai cinesi come JA Solar e Yingli . Nel frattempo, l'adesione della Croazia all'UE da ieri consente ai produttori cinesi di trovare una nuova porta nel continente.



Rumors affermano che il negoziato UE-Cina sul mantenimento o meno di dazi antidumping in Europa sta vertendo su un prezzo minimo concordato dei moduli fotovoltaici.

Fonti vicine ai colloqui dicono che la delegazione di Bruxelles ha proposto un prezzo minimo di € 0,65 a watt (US $ 0.85 / W), un'offerta che trova la decisa opposizione cinese.

I negoziatori di Pechino -dicono alcune imprese tedesche - vendono già i moduli in UE per meno di 0,58 € / W e hanno indicato che un prezzo minimo di € 0,50 sarebbe più accettabile.

Il tempo passa sui negoziati in vista della scadenza del 5 agosto, dopodichè i dazi antidumping provvisori del 11,8% nei confronti di celle, moduli e wafer nell'UE....

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venerdì 28 giugno 2013

Il fotovoltaico cinese emigra


Era nell'aria da ben prima dell'ufficializzazione delle misura antidumping che la Commissione Europea ha adottato nei confronti del fotovoltaico cinese.

Ed era facilmente prevedibile, almeno da chiunque abbia un minimo di materia grigia in zucca, evidentemente non lo era per i soloni di Bruxelles.

Possiamo discutere all'infinito se i dazi siano una misura necessaria, giustificata o semplicemente antistorica, quel che è certo è che, oltre ad essere dannosi per il consumatore e per tutta la filiera, sono, nel mondo iperglobalizzato di oggi, assolutamente inutili.

Qualora nei prossimi mesi non venisse trovato un accordo tra Cina e UE, ovvero i dazi al 48,7% venissero confermati, i colossi del fotovoltaico asiatico hanno già in tasco il piano B, un vero e proprio "uovo di colombo" : spostare la produzione in altri paesi, sic et simpliciter.

Grandi aziende produttrici in Cina – come Trina Solar, JinkoSolar Holding, Canadian Solar , Yingli , tra le tante... Continua la lettura

giovedì 27 giugno 2013

Il 16 giugno l'Italia è stata al 100% rinnovabile



Domenica 16 giugno è stata una giornata storica per il mondo delle energie rinnovabili e più in generale per l'Italia.
Per la prima volta nella storia infatti, tra le 14 e le 15 il PUN , ovvero il prezzo di acquisto dell'energia è sceso a zero su tutto il territorio nazionale.
E' stata una giornata particolarmente calda e soleggiata e nel pomeriggio lungo le zone costiere si è alzata una conseguente brezza termica, piuttosto sostenuta. Inoltre i bacini idroelettrici erano ancora pieni date le abbondanti precipitazioni primaverili.
Il risultato?
In quelle due ore il 100% dell'energia Italiana è stato prodotto esclusivamente da fonti rinnovabilifotovoltaico, eolico e idroelettrico).

Si tratta di un risultato storico, che dimostra come il mondo delle energie rinnovabili rappresenti la migliore soluzione a uno dei problemi più annosi del nostro paese -l'approvvigionamento energetico- e non una semplice chimera per ambientalisti (per quanto, ricordiamolo sempre, questo risultato sia stato ottenuto a emissioni inquinanti zero).
Ci si domanda a questo punto cosa aspetti il governo a implementare un'efficiente strategia energetica basata sulle energie rinnovabili, che, tra le altre cose, ci permetterebbe di toglierci di dosso una dei motivi più evidenti, eppure meno reclamizzati, della nostra ricattabilità in politica internazionale, la dipendenza energetica.
A quando un sitema di incentivazione dei sistemi d'accumulo?
A quando un progetto per le cosiddette SEU , le reti intelligenti?
Attendiamo fiduciosi, non tanto perchè a questa classe politica, responsabile di numerosi tentativi di assassinio del settore, si debbe fisucia, ma perchè- e i dati lo dimostrano - si tratta di un processo irreversibile.

Le rinnovabili salvano milioni di vite umane


Un milioni di morti in meno nel mondo, il dato è di quelli che fanno scalpore, ma difficilmente i media ne parleranno
Gli stessi professionisti del settore come noi,sono ormai abituati a parlare di energie rinnovabili in termini meramente economici, tra payback time degli impianti, incentivi e prezzi del materiale, dimenticando spesso la principale ragione per cui le fonti rinnovabili devono necessariamnete rappresentare il futuro della produzione energetica mondiale: l'impatto ambientale zero.
Sulla base di uno studio svolto da due scienziati americani del NASA Goddard Institute, sono stati calcolati i benefici - in termini di vite umane "salvate" - delle mancate emissioni di gas causati da vari carburanti fossili.

Per essere precisi lo studio tendeva a dimostrare i benefici dell'energia nucleare, stimando in circa 1,84 milioni di morti in meno, in 40 anni, l'effetto delle mancate emissioni inquinanti di questa tecnologia.
Sapendo bene quali sono tuttavia i rischi legati all'uso di tale tecnologia, ci siamo divertiti a estrapolari i dati di tale ricerca e applicarli alle energie rinnovabili, ovviamente riferendoci all'ultimo decennio.
Alla base dalla ricerca c'è il coefficiente di mortalità per inquinamento da anidride carbonica, più il coefficiente di morti accidentali dovute a tutto il ciclo di estrazione, trasporto e trasformazione dei combustibili fossili.
A questi vanno aggiunti, nel nostro caso, le vittime della contaminazione radioattiva, anche se non sono stati calcolati, per ovvie ragioni, le potenziali vittime future già contaminate.
A questo punto il risultato è stato relativamente semplice da ottenere e assolutamente sorprendente:
Complessivamente, dal 2000 al 2010 il numero di morti evitate dalla generazione elettrica a basse emissioni ( fotovoltaico, eolico, geotermia e idroelettrico) è risultato impressionante:

980.000 vite umane salvate dall'energia green!

Se poi consideriemo il fatto che il vero boom di tali tecnologie è avvenuto negli ultimi tre anni, possiamo facilmente dedurre, proporzionalmente che ad oggi le fonti rinnovabili abbiano risparmiato ben più di un milione di morti.
Senza contare i benefici all'ambiente e al riscaldamento globale del pianeta.
Nello stesso periodo invece le fonti fossili hanno causato 3,8 milioni di vittime in tutto il mondo.
Di fronte a tali dati, credo che ogni commento risulti superfluo...